14 Lug LA MUSICA E’ INUTILE : SOLO ALL’APPARENZA
Nei periodi di riposo, per gli insegnanti più facilmente d’estate, lasciare libera la mente porta consiglio : sorgono spontanee riflessioni, che illuminano, orientano e motivano la ripresa ed il proseguimento del cammino con i propri allievi.
Di questi tempi nei quali la scuola sembra orientata sempre più all’utilità produttiva, insegnare un’arte, il più delle volte nemmeno considerata un mestiere, appare a dir poco anacronistico e sorge spontanea la domanda : “A cosa serve?” .
Credo di esprimere opinione comune tra gli addetti ai lavori, nell’affermare che, in qualsiasi ambito, l’arte è una lingua, complessa, mai banale, uno straordinario strumento di comunicazione e di ricerca interiore.
Si impara solo con impegno, perseveranza, tanto lavoro, dedizione e passione. Ci pone davanti i nostri limiti e ci stimola a superarli per trovarne altri.
Così facendo educa (“tirar fuori”), orienta, disciplina la persona, il suo carattere e la sua sensibilità. Abitua a cercare, a ragionare, a mettere in discussione, a provare, a cambiare strada, nei pensieri come nelle azioni, favorendo l’approfondimento di ogni circostanza.
Predispone ad accogliere, a rispettare, a far tesoro delle idee altrui : permette così di scoprire bellezze non superciali, inarrivabili diversamente, regalando soddisfazioni e gratificazioni non misurabili e non comparabili al tanto più ricercato “divertimento”.
Guidare i bambini in questo sentiero non immediato, dove la fatica comincia subito con l’impegno, continuamente influenzati da stimoli ben più divertenti e subito appaganti (questo è il concetto imperante dei nostri tempi), rappresenta quell’andare contro corrente che permetterà loro l’approccio più corretto nei vari ambiti di studio, professionali e sociali, conoscendo se stessi e gli altri, predisponendo la persona a quel bisogno di umanità, di sensibilità e di creatività che rappresentano le sfide dell’unico futuro percorribile.
Forse aveva ragione Alessandro Manzoni quando diceva : “La musica non esprime nessuna idea in particolare, ma ne può suscitare mille altre“
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