03 Feb IL LAVORO DI GRUPPO, SPECCHIO DELLA SOCIETA’ – DOVERI ED OPPORTUNITA’
IL LAVORO DI GRUPPO, SPECCHIO DELLA SOCIETA’ – DOVERI ED OPPORTUNITA’
Fermandoci a riflettere, l’esperienza maturata negli anni con l’insegnamento collettivo della musica, dall’infanzia all’adolescenza, ci porta a constatare una stretta similitudine tra l’appartenenza ad un gruppo classe e l’appartenenza ad una comunità.
Queste riflessioni, probabilmente coerenti con l’imperante individualismo, giungono spontanee a seguito della tendenza da parte di molti a prediligere percorsi individuali, perché personalizzabili alle proprie esigenze, di qualsiasi tipo, spesso lontane dall’essere funzionali alla qualità educativa.
Ci rendiamo conto e per questo desideriamo esprime con chiarezza che nella maggior parte dei casi un percorso collettivo porta con se inestimabili vantaggi educativi, sia in merito alla materia in questione, sia a livello relazionale.
All’interno di un gruppo i comportamenti di ciascun individuo influenzano il percorso e gli effetti saranno tanto più a vantaggio del singolo quanto saranno rispettosi delle regole comuni.
La nostra esperienza insegna che rispettare le regole di comportamento a scuola (a solo titolo esemplificativo arrivare in orario, spegnere i cellulari in classe, entrare ed uscire dall’aula solo in caso di effettiva necessità ed al cambio di materia) sviluppa la disciplina necessaria per concentrarsi, apprendere e partecipare nel modo più opportuno, ottimizzando i tempi di lavoro e aiutando al tempo stesso a sviluppare la responsabilità e l’importanza di appartenere al gruppo, che condivide percorsi ed obbiettivi : diversamente un comportamento approssimativo rallenterà l’apprendimento e sminuirà la forza del gruppo.
Medesime considerazioni per i compiti a casa : giungere preparati alla lezione successiva è bene per se stessi e per gli altri componenti del gruppo, creando le ottimali condizioni perché l’insegnante possa condurre al meglio il proseguimento del percorso : diversamente l’apprendimento rallenta per se e per tutti.
Rispettare le regole e fare i compiti, ciascuno portando in classe il proprio lavoro ed il proprio impegno, condividendo le proprie difficoltà quanto i risultati raggiunti, apportando ciascuno il contributo personale, aiuta l’insegnante a costruire una didattica evolutiva, che prende spunto dalle risposte individuali a vantaggio di tutti.
Solo così il percorso educativo, potrà rivelarsi concretamente formativo, non solo per la materia in questione, ma soprattutto per formare persone sensibili, consapevoli e capaci di “stare insieme”, quale condizione indispensabile per costruire un futuro solido e sereno per tutti.
Paolo Bergamin
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