LA CONCENTRAZIONE : IL PRIMO OBBIETTIVO PER L’APPRENDIMENTO

LA CONCENTRAZIONE : IL PRIMO OBBIETTIVO PER L’APPRENDIMENTO

La concentrazione è la capacità di focalizzare l’attenzione verso un soggetto, un costesto, un obbiettivo proposto. In qualsiasi ambito disciplinare è la prima condizione necessaria per apprendere. A maggior ragione per la musica, che coinvolge e coordina al tempo stesso le capacità intellettive, emotive e motorie.

È quindi comprensibile considerare la capacità di concentrarsi degli allievi quale primo obbiettivo didattico da perseguire, mediante un ragionato percorso disciplinare, individuale e di gruppo, mirato a creare un ambiente di lavoro favorevole, per coltivare abitudini e comportamenti che portino a sviluppare questa capacità.

Se quanto affermato è valido a tutte le età, è soprattutto nella prima infanzia che riusciamo a coltivare atteggiamenti corretti e duraturi, con evidenti vantaggi per tutto il percorso di crescita.

Gli insegnanti ed i genitori sono i protagonisti di questo progetto, chiamati a guidare con l’esempio, perchè gli unici veri riferimenti per i bambini.

Frutto dell’attività pluriennale condivisa con tante famiglie, proponiamo di seguito alcune esperienze e considerazioni vissute a scuola nei percorsi collettivi per l’infanzia, ai quali partecipano i genitori.

L’insegnante predispone gli allievi alla concentrazione, favorendo dapprima un ambiente circostante sereno, tranquillo, per quanto possibile silenzioso e con meno distrazioni possibili, spiegando con l’esempio alcune semplici regole di comportamento. Successivamente crea interesse per il contesto scelto, spesso legando il linguaggio musicale alla fantasia, mediante una storia o un disegno e favorendo la partecipazione con l’uso di gesti, quasi sempre ritmici ed imitativi, coinvolgendo successivamente ad ascoltare o cantare o suonare.

In questo ideale e possibile ambiente di apprendimento è fondamentale il ruolo del genitore, che, come l’insegnante, porta il suo esempio, collaborando al rispetto delle regole, pensate sostanzialemente per ridurre, se non eliminare, le fonti di distrazione :

giungere possibilmente con un po’ di anticipo, per cominciare l’attività “senza fretta”, evitando lo stress del ritardo, favorisce più efficacemente la concentrazione;

accedere puntualmente al luogo dell’attività, per poter cominciare tutti insieme, evita ripetute aperture delle porte con conseguenti distrazioni;

fare eventuali spuntini e bisogni personali prima di iniziare la lezione evita ogni possibile distrazione durante il percorso didattico;

in caso di necessità di entrare o uscire dal luogo dell’attività in corso, farne un cenno e lasciare che sia l’insegnante a darne il consenso al momento opportuno : una distrazione improvvisa rovina tutto l’impegno del gruppo per costruire il percorso di concentrazione;

per quanto difficile, non parlare al proprio bambino durante la lezione : moltiplicato per i presenti crea un dannoso brusio di sottofondo, ma soprattutto distrae; invece di dire “stai attento!” date voi adulti l’esempio “stando attenti” e lasciate che sia l’insegnante a gestire il comportamento di vostro figlio; invece di dire “metti la mano come dice l’insegnante” prendetegliela con amorevolezza “in assoluto silenzio” e guidatela a quanto richiesto;

e naturalmente i cellulari spenti in aula.

Queste sintetiche quanto fondamentali considerazioni rappresentano il desiderio di perseguire un’educazione di qualità, creando le migliori condizioni di partenza per un apprendimento fruttuoso, che crediamo praticabile in qualsiasi ambito e disciplina, valorizzando appieno tutte le potenzialità del lavoro di gruppo, così fondamentale nell’educazione per l’infanzia.

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